Doppietta Ferrari in Ungheria, seguiti dalle due Mercedes!
In un weekend iniziato in salita, la Ferrari agguanta una doppietta decisamente meritata.
Già in qualifica le Rosse avevano brillato, portandosi a casa una meravigliosa prima fila, davanti alle due Mercedes che faticavano ad adattarsi ad un circuito così lento. In gara Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen non hanno esitato fin dalla partenza, tenendosi la testa della corsa fin sotto la bandiera a scacchi, ma non senza difficoltà. Vettel è stato capace di imporsi fin dalle prime fasi, con una partenza decisamente brillante e dettando un ritmo tanto indiavolato da scavare un solco apparentemente incolmabile con le due Frecce d’Argento. Il Tedesco è stato capace di gestire bene il distacco anche quando lo sterzo della sua monoposto ha iniziato a fare i capricci, costringendolo a stare alla larga dai cordoli. Il risultato è stato una conferma della posizione in classifica con un allungo contenuto su Hamilton, ma decisamente rassicurante in vista della pausa estiva e del prossimo appuntamento in Belgio. Secondo all’arrivo e Driver of the Day è stato Kimi Raikkonen, autore di una gara davvero da manuale. Il finlandese è stato letteralmente l’ancora di salvataggio del compagno di squadra, permettendogli di vincere nonostante le noie tecniche. Iceman si è imposto in qualifica portando a casa la prima fila, ha gestito perfettamente la traiettoria in Curva 1 proteggendo Vettel e la testa della gara, .continuando così per tutta la corsa. Il meglio è poi arrivato con i problemi alla SF70-H del numero 5, quando nonostante fosse più veloce non ha mai tentato alcun tipo di attacco, facendo invece da muro alle W08 all’inseguimento, senza mai dare spazio ad Hamilton per un vero e proprio sorpasso. |
Le due Mercedes sono invece state costrette all’inseguimento fin dalla qualifica, con Bottas davanti ad Hamilton sulla seconda fila.
Buono il ritmo all’inizio per il numero 77, poi terribilmente in calo dopo l’ordine di cedere la posizione al compagno di squadra. L’inglese, al contrario, ha accumulato secondi di distacco fin dalle prime fasi, ritrovando la propria tempra solo dopo la sosta, calzando le gomme Soft. Purtroppo però non è riuscito a ricucire il distacco con Raikkonen, un po’ per la conformazione del circuito ed un po’ per l’azione protettiva del finlandese, trovandosi terzo fino alla fine della corsa. Ammirevole il gesto finale, quando in curva 14 il #44 ha restituito la posizione la Bottas, rinunciando al podio. Quinto sotto la bandiera a scacchi Verstappen, forte di una RB13 migliorata, ma colpevole di un errore clamoroso nelle prima fasi di gara. In curva 2 l’olandese ha infatti centrato in pieno in compagno di squadra, costringendolo al ritiro e rovinando la propria gara con 10” di penalità. Finire dopo Ferrari e Mercedes è il minimo che ci si possa aspettare da questa Red Bull decisamente rinata. |
Incredibilmente sesto all’arrivo, primo dopo i Top Team e con il giro più veloce in gara, si è piazzato Fernando Alonso, potendo festeggiare alla grande i 36 anni compiuti solo un paio di giorni prima. Con questa gara l’asturiano riconferma il ruolo in squadra di primo pilota, raggiungendo agevolmente la Q3, sfruttando al massimo la sua MCL32 in virtù delle caratteristiche della pista e regalandoci un sorpasso incredibile su Sainz, come quelli che solo un campione del mondo da chiudere.
Chiudono la Top Ten, tutti con merito, Sainz, capace di difendersi abilmente dagli attacchi di un mastino coma Alonso, Perez, Ocon e Vandoorne.
Fuori dalla zona punti Kvyat, che probabilmente faceva fatica a ricordare come fosse fatta la bandiera a scacchi dopo gli avvenimenti delle ultime gare; dietro Palmer, che come sempre paga a caro prezzo il distacco con il compagno di squadra, dovendogli vedere la posizione per un ordine di scuderia.
13esima piazza per Magnussen, che sembra non poter fare di più con la sua Haas. Brutta manovra nei confronti di Hulkenberg nelle battute finali, costringendolo sull’erba per proteggersi da un sorpasso
Seguono Stroll, Wehrlein ed Ericsson, che senza infamia e senza lode arrivano in fondo ad una gara decisamente anonima per tutti e tre.
Hulkenberg chiude ultimo questo weekend da dimenticare: protagonista all’inizio di un contatto con Grosjean, si ritrova a combattere nelle retrovie; perde poi troppo tempo durante la sosta per un problema con l’anteriore destra e conclude la gara con un passaggio sull’erba obbligato da Magnussen.
Brutta battuta nel post gara, con un intervento decisamente di cattivo gusto durante un’intervista al #20, complimentandosi per la condotta, segnale del nervosismo dilagante per la mancanza di risultati decenti. Forte e decisa non si è fatta attendere la risposta del danese, che ha congedato il pilota Renault con un poco ortodosso “Suck my balls, Honey”.
Fuori dai giochi Ricciardo, fortissimo in partenza, ma abbattuto brutalmente e senza motivo apparente da Verstappen. Costretto al ritiro anche Grosjean, partito male per via del contatto con Hulkenberg e finito peggio per quell’errore ai box.
Chi invece non ha concluso la gara, ma può farlo a testa alta è Paul di Resta, il pilota che ha sostituito Massa sulla sua FW40 a causa dei problemi di salute del brasiliano. Il britannico si è difeso in qualifica senza sprofondare in ultima posizione ed ha concluso la gara per problemi tecnici; considerando che la prima vera prova con la Williams l’ha fatta solo sabato, non gli si poteva chiedere di meglio.
Matteo Pedetti