GP SPAGNA: SUPER VETTEL, MA VINCE HAMILTON DI FORZA
La gara che abbiamo visto correre oggi al Montmelò non è stata una corsa come quelle a cui al Formula Uno moderna ci ha abituato, ma è stata più simile ad un salto nel passato, quando le gare della categoria Regina erano fatte di sorpassi al limite e duelli ruota a ruota.
I risultati delle qualifiche avevano già gettato le basi per una sfida al limite del cronometro, con Hamilton in Pole Position e Vettel dietro di 51 millesimi, reo soltanto di un bloccaggio all'ingresso della curva 13. Non si contano gli infarti che hanno colpito i fan della Rossa quando, durante il primo turno, si è sentito in Team Radio "Sebastian stop the car"; un falso allarme che poteva valere una partenza dall'ultima posizione, la stessa occupata questo pomeriggio da Stoffel Vandoorne.
Ma tutta la griglia di partenza prometteva bene, con Bottas e Raikkonen affiancati in seconda fila, seguiti dalle due Red Bull e da un immenso Fernando Alonso, arrivato settimo in qualifica nonostante i problemi riscontrati nei giorni scorsi con la sua MCL32.
I risultati delle qualifiche avevano già gettato le basi per una sfida al limite del cronometro, con Hamilton in Pole Position e Vettel dietro di 51 millesimi, reo soltanto di un bloccaggio all'ingresso della curva 13. Non si contano gli infarti che hanno colpito i fan della Rossa quando, durante il primo turno, si è sentito in Team Radio "Sebastian stop the car"; un falso allarme che poteva valere una partenza dall'ultima posizione, la stessa occupata questo pomeriggio da Stoffel Vandoorne.
Ma tutta la griglia di partenza prometteva bene, con Bottas e Raikkonen affiancati in seconda fila, seguiti dalle due Red Bull e da un immenso Fernando Alonso, arrivato settimo in qualifica nonostante i problemi riscontrati nei giorni scorsi con la sua MCL32.
LA GARA - Allo scattare del verde Vettel non si è fatto trovare impreparato, infilando già in curva 1 la prima posizione; poco dietro è successo un mezzo disastro, con Raikkonen che ha tentato di sorpassare Bottas all'esterno, ma c'è stato un contatto che ha portato il finlandese della Ferrari a colpire Verstappen all'esterno, mettendo fine alla gara di entrambi.
Intanto Vettel davanti ha iniziato ad imporsi, macinando secondi di vantaggio sugli inseguitori.
Per scongiurare un undercut della Mercedes, in Ferrari hanno scelto di richiamare con molto anticipo il tedesco per la prima sosta, montando le Soft, con le quali è riuscito a riprendersi in brevissimo tempo la terza posizione; in questo momento, Toto Wolff si è giocato bene tutte le sue carte, richiamando Hamilton per la sosta, ma lasciando in pista Bottas con le gomme ormai a fine vita, con lo scopo di rallentare l'unica Rossa rimasta in pista.
Ma il pilota della SF70-H, non ha retto questo tappo imposto davanti a se, mettendo sul piatto uno dei sorpassi più belli di tutta la sua carriera, iniziando con una doppia finta sul rettilineo, per poi infilare la posizione con due ruote sull'erba; un rischio assurdo, ma una manovra davvero eccezionale.
Sono bastati pochi giri per vedere il finlandese fermo a bordo pista, tradito dalla sua Power Unit, troppo vecchia per concludere il quinto GP; proprio questo stop ha imposto il regime di VSC per rimuovere la monoposto. In questo frangente al muretto Mercedes abbiamo assistito ad un'altra azione d'altri tempi: i meccanici si sono preparati come se dovessero effettuare un Pit Stop, ma solo per di valutare la reazione della Ferrari e capirne la strategia; solo al giro dopo Hamilton si è fermato per la seconda sosta, montando le Soft, nonostante mancassero ancora 30 giri alla fine della gara.
La vittoria si è però decisa quando Vettel, primo, si è fermato per montare la gomma bianca, più duratura ma nettamente più lenta della gialla: all'uscita dai box si è trovato fianco a fianco con la W08, riuscendo miracolosamente a mantenere la posizione, nonostante un piccolo contatto; nonostante i tentativi del tedesco di guadagnare tempo utilizzando il DRS con i doppiati, la differenza prestazionale della gomma non ha tardato a farsi palese, consegnando la prima posizione all'inglese con un sorpasso quasi troppo facile.
L'unica speranza per la Ferrari era attendere l'usura ed il degrado delle Soft della Freccia d'Argento, ma con la pista sempre più gommata e la macchina scarica di carburante, Hamilton è riuscito anche a staccare il giro più veloce, in barba a tutte le previsioni.
Intanto Vettel davanti ha iniziato ad imporsi, macinando secondi di vantaggio sugli inseguitori.
Per scongiurare un undercut della Mercedes, in Ferrari hanno scelto di richiamare con molto anticipo il tedesco per la prima sosta, montando le Soft, con le quali è riuscito a riprendersi in brevissimo tempo la terza posizione; in questo momento, Toto Wolff si è giocato bene tutte le sue carte, richiamando Hamilton per la sosta, ma lasciando in pista Bottas con le gomme ormai a fine vita, con lo scopo di rallentare l'unica Rossa rimasta in pista.
Ma il pilota della SF70-H, non ha retto questo tappo imposto davanti a se, mettendo sul piatto uno dei sorpassi più belli di tutta la sua carriera, iniziando con una doppia finta sul rettilineo, per poi infilare la posizione con due ruote sull'erba; un rischio assurdo, ma una manovra davvero eccezionale.
Sono bastati pochi giri per vedere il finlandese fermo a bordo pista, tradito dalla sua Power Unit, troppo vecchia per concludere il quinto GP; proprio questo stop ha imposto il regime di VSC per rimuovere la monoposto. In questo frangente al muretto Mercedes abbiamo assistito ad un'altra azione d'altri tempi: i meccanici si sono preparati come se dovessero effettuare un Pit Stop, ma solo per di valutare la reazione della Ferrari e capirne la strategia; solo al giro dopo Hamilton si è fermato per la seconda sosta, montando le Soft, nonostante mancassero ancora 30 giri alla fine della gara.
La vittoria si è però decisa quando Vettel, primo, si è fermato per montare la gomma bianca, più duratura ma nettamente più lenta della gialla: all'uscita dai box si è trovato fianco a fianco con la W08, riuscendo miracolosamente a mantenere la posizione, nonostante un piccolo contatto; nonostante i tentativi del tedesco di guadagnare tempo utilizzando il DRS con i doppiati, la differenza prestazionale della gomma non ha tardato a farsi palese, consegnando la prima posizione all'inglese con un sorpasso quasi troppo facile.
L'unica speranza per la Ferrari era attendere l'usura ed il degrado delle Soft della Freccia d'Argento, ma con la pista sempre più gommata e la macchina scarica di carburante, Hamilton è riuscito anche a staccare il giro più veloce, in barba a tutte le previsioni.
In sostanza quelli che abbiamo visto oggi in Spagna sono due giganti del motorsport, capaci di emozionare e divertire, mettendo in evidenza come anche nella Formula Uno moderna sia ancora il pilota a fare la differenza.
Nonostante il motore vecchio, il buon 062, la Ferrari ha concluso una gara spettacolare, dimostrando che davvero quest'anno può fare paura, in quella gara che da diversi anni è il vero giro di boa di tutto il campionato; un Hamilton così preso, affannato durante i Team Radio, troppo impegnato a dare il massimo per non perdere secondi, ci mancava veramente, e forse anche lui non era più abituato; era stato lo stesso Lewis ad augurarsi dei bei duelli per questa stagione, e a quanto pare Vettel non sta facendo altro che accontentarlo.
Ma dietro di loro che cosa è successo?
Terzo sotto la bandiera a scacchi è arrivato Ricciardo, protagonista di una gara contro se stesso, che lo ha portato sul podio, ma con 72 secondi di distacco dai due campioni davanti.
Dietro di lui le due Force India fanno doppietta dopo i Top Team, portando a casa 22 punti, secondi solo alla Mercedes.
Un incredibile Hulkenberg arriva in sesta posizione, dopo essere partito con la sua Renault solo in P13.
Chiudono la zona punti Sainz, Wehrlein, Kvyat e Grosjean; nota di merito per Wehrlein che ha dimostrato il proprio talento con un ottavo posto frutto solo di una penalità di 5 secondi.
Alonso chiude solo 12esimo dopo l'apice della qualifica; ma a conti fatti, dopo lo sfortunato inizio di stagione, il solo aver raggiunto la bandiera a scacchi vale come una vittoria, tant'è che all'arrivo lo spagnolo ha sventolato la bandiera, portandosi a casa in prosciutto intero, regalatogli dai fan.
Nonostante il motore vecchio, il buon 062, la Ferrari ha concluso una gara spettacolare, dimostrando che davvero quest'anno può fare paura, in quella gara che da diversi anni è il vero giro di boa di tutto il campionato; un Hamilton così preso, affannato durante i Team Radio, troppo impegnato a dare il massimo per non perdere secondi, ci mancava veramente, e forse anche lui non era più abituato; era stato lo stesso Lewis ad augurarsi dei bei duelli per questa stagione, e a quanto pare Vettel non sta facendo altro che accontentarlo.
Ma dietro di loro che cosa è successo?
Terzo sotto la bandiera a scacchi è arrivato Ricciardo, protagonista di una gara contro se stesso, che lo ha portato sul podio, ma con 72 secondi di distacco dai due campioni davanti.
Dietro di lui le due Force India fanno doppietta dopo i Top Team, portando a casa 22 punti, secondi solo alla Mercedes.
Un incredibile Hulkenberg arriva in sesta posizione, dopo essere partito con la sua Renault solo in P13.
Chiudono la zona punti Sainz, Wehrlein, Kvyat e Grosjean; nota di merito per Wehrlein che ha dimostrato il proprio talento con un ottavo posto frutto solo di una penalità di 5 secondi.
Alonso chiude solo 12esimo dopo l'apice della qualifica; ma a conti fatti, dopo lo sfortunato inizio di stagione, il solo aver raggiunto la bandiera a scacchi vale come una vittoria, tant'è che all'arrivo lo spagnolo ha sventolato la bandiera, portandosi a casa in prosciutto intero, regalatogli dai fan.
Nonostante tutto, il vero protagonista di questa domenica di gara è stato il bambino che vediamo nelle immagini qui sopra, vero riassunto del GP di oggi. Quel bambino, ferrarista, è stato inquadrato in un pianto disperato quando Raikkonen è stato costretto ad abbandonare la gara; in Ferrari hanno deciso di andarlo a cercare, per portarlo dentro la Motorhome a conoscere Kimi. Nei suoi occhi si legge il volto della passione, ma anche la testimonianza di una Formula Uno che sta cambiando e si sta avvicinando sempre più al proprio pubblico.
Matteo Pedetti
Matteo Pedetti