GRAN PREMIO D'UNGHERIA: TRIONFA HAMILTON ED IL SORPASSO è SERVITO
Dopo un'inizio di stagione lontano dalle aspettative, Lewis Hamilton conquista la quinta vittoria in sei gare, beffando Nico Rosberg, al comando fino ad ora.
I sei punti di vantaggio riportano l'inglese dove lo avevamo lasciato l'anno scorso, sottolineando l'ennesima gara da applausi. L'inglese sfonda anche il record di vittorie sull'Hungaroring, superando Michael Schumacher.
Pur partendo dalla pole position il tedesco si è dovuto arrendere al talento del compagno di squadra, che ha infilato la testa della corsa già alla prima curva, seguito da Ricciardo; in pochissimo tempo Rosberg riprende la seconda posizione e le due W07 filano fino al traguardo senza problemi o fastidi.
Buona anche la partenza di Vettel che però non ha trovato spazio per sorpassare, rimanendo in quinta posizione.
E' ormai chiaro che la lotta per il titolo è all'interno del team Mercedes, lasciando a Ferrari e Red Bull la lotta per la seconda posizione. Con questa gara Hamilton si rimette in gioco per davvero, smontando i sogni di gloria di Rosberg ed il suo impeccabile inizio di campionato, spodestandolo dalla cima della classifica iridata.
Ricciardo, arrivato terzo, è stato capace di una partenza bruciante, migliore dei quella della Mercedes, riuscendo quasi a superarle tutte e due; nonostante la sua seconda posizione sia durata poco, il sorpasso all'esterno su Rosberg è stato davvero spettacolare. Rendendosi poi conto che la testa della classifica era ormai delle due Frecce d'Argento, ha deciso di amministrare, difendendo la terza posizione da Vettel.
A proposito di Vettel, il tedesco non ha corso come avrebbe potuto fin dalle qualifiche, posizionandosi quinto; in gara non è stato capace nemmeno di provare un sorpasso serio su Ricciardo nonostante fosse vicino, accontentandosi della quarta posizione; in Ferrari dicono di aver trovato l'assetto giusto per contrastare i problemi di sovrasterzo della SF16-H e puntano sulla prossima gara, ma la stagione del tedesco sembra ormai procedere per inerzia.
I sei punti di vantaggio riportano l'inglese dove lo avevamo lasciato l'anno scorso, sottolineando l'ennesima gara da applausi. L'inglese sfonda anche il record di vittorie sull'Hungaroring, superando Michael Schumacher.
Pur partendo dalla pole position il tedesco si è dovuto arrendere al talento del compagno di squadra, che ha infilato la testa della corsa già alla prima curva, seguito da Ricciardo; in pochissimo tempo Rosberg riprende la seconda posizione e le due W07 filano fino al traguardo senza problemi o fastidi.
Buona anche la partenza di Vettel che però non ha trovato spazio per sorpassare, rimanendo in quinta posizione.
E' ormai chiaro che la lotta per il titolo è all'interno del team Mercedes, lasciando a Ferrari e Red Bull la lotta per la seconda posizione. Con questa gara Hamilton si rimette in gioco per davvero, smontando i sogni di gloria di Rosberg ed il suo impeccabile inizio di campionato, spodestandolo dalla cima della classifica iridata.
Ricciardo, arrivato terzo, è stato capace di una partenza bruciante, migliore dei quella della Mercedes, riuscendo quasi a superarle tutte e due; nonostante la sua seconda posizione sia durata poco, il sorpasso all'esterno su Rosberg è stato davvero spettacolare. Rendendosi poi conto che la testa della classifica era ormai delle due Frecce d'Argento, ha deciso di amministrare, difendendo la terza posizione da Vettel.
A proposito di Vettel, il tedesco non ha corso come avrebbe potuto fin dalle qualifiche, posizionandosi quinto; in gara non è stato capace nemmeno di provare un sorpasso serio su Ricciardo nonostante fosse vicino, accontentandosi della quarta posizione; in Ferrari dicono di aver trovato l'assetto giusto per contrastare i problemi di sovrasterzo della SF16-H e puntano sulla prossima gara, ma la stagione del tedesco sembra ormai procedere per inerzia.
Dietro al ferrarista si è disputata una bellissima battaglia per il quinto posto tra Verstappen e Raikkonen, il ragazzino contro il veterano. Raikkonen, partito in 14° posizione, è risalito fino alla sesta trovandosi davanti la giovane promessa della Red Bull; tra i due è iniziata una lotta senza esclusione di colpi, con manovre ai limiti del regolamento da parte dell'olandese; in un primo tentativo di sorpasso, una manovra difensiva azzardata di Verstappen, ha portato ad un leggero contatto con il pilota della Ferrari, senza però precluderne la gara (si è semplicemente danneggiata un componente aerodinamica del musetto); in un secondo tentativo il finlandese è finito lungo fino al cordolo e troppo lontano dal rivale per poterci riprovare. Questa tenacia su una pista su cui è impossibile sorpassare è davvero roba per pochi.
Il contatto tra Verstappen e Raikkonen e l'ala rotta della SF16-H
Grandissima gara anche per Alonso, arrivato primo dopo le inarrivabili, settimo con una McLaren che non è mai all'altezza. Pensando al talento dello spagnolo, festeggiare per un settimo posto condito da un doppiaggio fa male, ma è comunque stata una gara da 10 e lode, viste le potenzialità della monoposto. Completano la top ten Sainz, Bottas e Hulkemberg.
Perez, dopo tre gare a lottare con i grandi, si trova di nuovo fuori dalla zona punti. Bruttissima la gara di Kvyat, 16°, che sembra essere solo un lontano parente del carismatico e talentuoso pilota della Red Bull della scorso stagione.
Ritiro per Button a causa della mancanza di pressione nell'impianto franante, ennesimo esempio dell'affidabilità della monoposto McLaren.
Non si è comportato bene Gutierrez che con la sua Haas ha deciso di ignorare le bandiere blu, ostacolando il doppiaggio di Hamilton, che ha reagito con un gestaccio in pieno rettilineo.
Altro aneddoto singolare è il team radio di Verstappen, che in una fase di gestione gomme, quindi di guida relativamente lenta, si è lamentato con i box di essere costretto a guidare "come mia nonna".
Perez, dopo tre gare a lottare con i grandi, si trova di nuovo fuori dalla zona punti. Bruttissima la gara di Kvyat, 16°, che sembra essere solo un lontano parente del carismatico e talentuoso pilota della Red Bull della scorso stagione.
Ritiro per Button a causa della mancanza di pressione nell'impianto franante, ennesimo esempio dell'affidabilità della monoposto McLaren.
Non si è comportato bene Gutierrez che con la sua Haas ha deciso di ignorare le bandiere blu, ostacolando il doppiaggio di Hamilton, che ha reagito con un gestaccio in pieno rettilineo.
Altro aneddoto singolare è il team radio di Verstappen, che in una fase di gestione gomme, quindi di guida relativamente lenta, si è lamentato con i box di essere costretto a guidare "come mia nonna".
Male male per la direzione gara, colpevole di aver gestito le penalizzazioni in maniera del tutto discutibile. In primis, durante le qualifiche del sabato, Rosberg ha stabilito il tempo della pole position in regime di doppia bandiera gialla; da regolamento il pilota deve rallentare ed essere pronto a fermarsi in qualsiasi momento ed è assurdo fare finta di nulla a poco più di un anno dalla morte di Jules Bianchi, morto nelle stesse condizioni (troppo veloce in regime di bandiera gialla). "I commissari hanno bisogno di trovare qualche tipo di soluzione perché nei miei 23 anni di corse mi è sempre stato detto che se c’è una bandiera gialla si rallenta, e se c’è una doppia-gialla bisogna essere pronti a fermarsi. Dobbiamo parlare con Charlie Whiting e chiarire il tutto prima della prossima gara " ha dichiarato Hamilton.
Altro appunto, è assurdo penalizzare un pilota -Button- per aver segnalato ai box in team radio una mancanza di pressione nell'impianto frenante, condizione necessaria per concludere la gara in sicurezza. Non può e non deve arrivare una penalità quando segnali ai tuoi meccanici di essere senza freni a 300 all'ora!
Per tutta la gara l'obiettivo della direzione gara è stato osservare i cordoli e controllare al millimetro se i piloti fossero usciti dalla linea bianca, anzichè preoccuparsi di risolvere i problemi seri. Caro Charlie Whiting, svegliamoci perchè a perderci è solo lo sport.
Matteo Pedetti
Altro appunto, è assurdo penalizzare un pilota -Button- per aver segnalato ai box in team radio una mancanza di pressione nell'impianto frenante, condizione necessaria per concludere la gara in sicurezza. Non può e non deve arrivare una penalità quando segnali ai tuoi meccanici di essere senza freni a 300 all'ora!
Per tutta la gara l'obiettivo della direzione gara è stato osservare i cordoli e controllare al millimetro se i piloti fossero usciti dalla linea bianca, anzichè preoccuparsi di risolvere i problemi seri. Caro Charlie Whiting, svegliamoci perchè a perderci è solo lo sport.
Matteo Pedetti
Tutte le immagini provengono dal sito ufficiale Formula1.com