GP DEL MESSICO: HAMILTON NELLA STORIA INSIEME AD ALAIN PROST

Se essere il terzo pilota di Formula 1 più vincente della storia è già un gran bel traguardo, ad Hamilton non basta, e con la gara di domenica, il pilota della Mercedes si porta in seconda posizione al fianco di Alain Prost; davanti a lui soltanto il mitico Schumacher, a quota 91 vittorie.
Seconda posizione per l'inglese anche in ottica mondiale, con soli 19 punti di distacco dal compagno di squadra.
L'ennesima vittoria di Hamilton in terra messicana arriva con un weekend davvero da manuale, perfetto fin dalla qualifica; unico errore alla prima curva del GP, in cui il bloccaggio delle gomme lo ha fatto finire lungo nell'erba, tagliando la curva 2; questo errore, che lo ha esposto al rischio penalizzazione ed ha pesato sulle condizioni delle gomme, è stato subito riparato ai box grazie all'ingresso della Safety Car. Ma a parte questo, non ci resta che imparare! Chapeau!
Seconda posizione per l'inglese anche in ottica mondiale, con soli 19 punti di distacco dal compagno di squadra.
L'ennesima vittoria di Hamilton in terra messicana arriva con un weekend davvero da manuale, perfetto fin dalla qualifica; unico errore alla prima curva del GP, in cui il bloccaggio delle gomme lo ha fatto finire lungo nell'erba, tagliando la curva 2; questo errore, che lo ha esposto al rischio penalizzazione ed ha pesato sulle condizioni delle gomme, è stato subito riparato ai box grazie all'ingresso della Safety Car. Ma a parte questo, non ci resta che imparare! Chapeau!
Arriva poco dopo sotto la bandiera a scacchi il compagno di squadra, portando a casa un buon risultato che gli permette di mantenere la testa della classifica mondiale.
Nico Rosberg sembra voler conquistare il suo primo titolo mondiale così, impegnandosi lo stretto necessario per mantenere il distacco da Hamilton; esattamente come ad Austin, la gara del tedesco non ha brillato, risultando insapore e noiosa.
Accontentarsi del gradino di mezzo del podio con una Mercedes così è un gioco da ragazzi, ma portare a casa un titolo mondiale in questa maniera non mi sembra proprio il caso, specialmente a fronte delle spettacolari gare di inizio stagione. A Rosberg basterebbe vincere la prossima gara per laurearsi campione, ma speriamo non decida di sedersi definitivamente, regalandoci ancora un po' di spettacolo.
Nico Rosberg sembra voler conquistare il suo primo titolo mondiale così, impegnandosi lo stretto necessario per mantenere il distacco da Hamilton; esattamente come ad Austin, la gara del tedesco non ha brillato, risultando insapore e noiosa.
Accontentarsi del gradino di mezzo del podio con una Mercedes così è un gioco da ragazzi, ma portare a casa un titolo mondiale in questa maniera non mi sembra proprio il caso, specialmente a fronte delle spettacolari gare di inizio stagione. A Rosberg basterebbe vincere la prossima gara per laurearsi campione, ma speriamo non decida di sedersi definitivamente, regalandoci ancora un po' di spettacolo.
Terza posizione per Verstappen; ah no scusate, sul podio c'è Vettel...ops ho sbagliato ancora! Medaglia di bronzo a Ricciardo e alla sua RB12.
Insomma, è qua che si è fatta un po' di confusione, sia in pista che fuori. Ma analizziamo i fatti con ordine.
All'inizio della 68° tornata, Vettel, autore di una gara fantastica incorniciata da una strategia fenomenale, si trova in quarta posizione, poco dietro a Verstappen; l'olandese fa un errore all'ingresso della curva 1, bloccando le gomme e finendo nell'erba; il giovane olandese non rallenta e taglia tutta la seconda curva, rientrando in pista davanti a Vettel, senza restituire la posizione nonostante li ordini del box.
Nel corso di pochi minuti altro colpo di scena: siamo all'ultimo giro, la rossa di Vettel è stata rallentata da Verstappen, che non ha lasciato strada esponendo il tedesco agli attacchi di Ricciarso; l'australiano prova il sorpasso a sinistra, il tedesco si sposta nella stessa direzione per difendere ed il tutto si conclude con una bella sportellata in piena curva, garantendo al tedesco la posizione.
Al traguardo giungono in ordine Verstappen, Vettel e quinto Ricciardo.
Passano pochi minuti e la direzione gara penalizza di 5" Verstappen, riconsegnando la terza posizione all'alfiere della Ferrari, che corre fin sul podio, incitato da un bellissimo "Vai su che è tuo!" del suo Team Manager Arrivabene.
Ma il lavoro dei commissari di gara non è ancora finito, e a frenare l'entusiasmo Ferrari arriveranno ben 10 secondi di penalizzazione per il contatto con Ricciardo, portandolo in quinta posizione.
Insomma, è qua che si è fatta un po' di confusione, sia in pista che fuori. Ma analizziamo i fatti con ordine.
All'inizio della 68° tornata, Vettel, autore di una gara fantastica incorniciata da una strategia fenomenale, si trova in quarta posizione, poco dietro a Verstappen; l'olandese fa un errore all'ingresso della curva 1, bloccando le gomme e finendo nell'erba; il giovane olandese non rallenta e taglia tutta la seconda curva, rientrando in pista davanti a Vettel, senza restituire la posizione nonostante li ordini del box.
Nel corso di pochi minuti altro colpo di scena: siamo all'ultimo giro, la rossa di Vettel è stata rallentata da Verstappen, che non ha lasciato strada esponendo il tedesco agli attacchi di Ricciarso; l'australiano prova il sorpasso a sinistra, il tedesco si sposta nella stessa direzione per difendere ed il tutto si conclude con una bella sportellata in piena curva, garantendo al tedesco la posizione.
Al traguardo giungono in ordine Verstappen, Vettel e quinto Ricciardo.
Passano pochi minuti e la direzione gara penalizza di 5" Verstappen, riconsegnando la terza posizione all'alfiere della Ferrari, che corre fin sul podio, incitato da un bellissimo "Vai su che è tuo!" del suo Team Manager Arrivabene.
Ma il lavoro dei commissari di gara non è ancora finito, e a frenare l'entusiasmo Ferrari arriveranno ben 10 secondi di penalizzazione per il contatto con Ricciardo, portandolo in quinta posizione.

Ora dobbiamo aprire una piccola parentesi: il lavoro della direzione gara sta diventando troppo invasivo e pericoloso per lo sport della Formula 1, intervenendo anche quando non ce n'è il reale bisogno; siamo tutti d'accordo per la penalizzazione di Sainz al primo giro, che sbattuto Wehrlein contro le paratie distruggendogli macchina e gara; opinabile la mancata presa di posizione sul taglio netto della curva due da parte di Hamilton o sul contatto tra Verstappen e Rosberg nello stesso momento; corretto l'intervento sul taglio della stessa curva da parte di Verstappen, sorpassando Vettel. Quello che invece fa riflettere è il tempo che hanno fatto passare prima di confermare la posizione a Vettel, vista la completa irregolarità del sorpasso; inoltre che senso ha penalizzare di 10 secondi Vettel per un contatto in pista?
Non volendo dare tutte le ragioni al tedesco, sono fermamente convinto che si tratti di un banale contatto di gara. Ma non saremmo qui a parlarne se il bambino olandese si fosse comportato dignitosamente, lasciando la posizione quando gli era stato indicato. Una gara eccezionale, movimentata e appassionante, culminata con una montagna di polemiche e tanto veleno gettato sullo sport della F1.
Forse a spingere la direzione gara verso questa decisione è stato il team radio del ferrarista : 'Yeah? Here's a message to Charlie: fuck off. Honestly. Fuck off!' Lascio a voi la traduzione del messaggio diretto a Charlie Whiting, direttore di gara di tutto il campionato.
In sesta posizione Raikkonen, che ha pagato il passo rispetto al compagno di squadra, concludendo con diversi secondi di distacco dal gruppo di testa; unico accento della sua gara è stato il sorpasso su un Hulkenberg mai visto, autore di una gara notevole.
Bisogna sottolineare anche l'incredibile qualifica del tedesco che è riuscito a fare meglio di entrambe le Ferrari, dimostrando sue le reali capacità; perchè non corre sempre così?
Bene Bottas, ottavo con una Williams mai abbastanza veloce; dietro di lui il compagno di squadra, Massa.
A punti anche Perez, con una gara mai veramente iniziata, senza mai riuscire a concludere il sorpasso su Massa, nonostante i 30 giri incollato al retrotreno della Willimas; l'aria di casa sembra aver emozionato il messicano.
Bene anche per Ericsson, che si porta ai margini della zona punti con un risultato ben lontano dalle aspettative sue e della sua Sauber.
Poco dietro le due McLaren di Button e Alonso, arrivati in fondo nel totale anonimato.
Non volendo dare tutte le ragioni al tedesco, sono fermamente convinto che si tratti di un banale contatto di gara. Ma non saremmo qui a parlarne se il bambino olandese si fosse comportato dignitosamente, lasciando la posizione quando gli era stato indicato. Una gara eccezionale, movimentata e appassionante, culminata con una montagna di polemiche e tanto veleno gettato sullo sport della F1.
Forse a spingere la direzione gara verso questa decisione è stato il team radio del ferrarista : 'Yeah? Here's a message to Charlie: fuck off. Honestly. Fuck off!' Lascio a voi la traduzione del messaggio diretto a Charlie Whiting, direttore di gara di tutto il campionato.
In sesta posizione Raikkonen, che ha pagato il passo rispetto al compagno di squadra, concludendo con diversi secondi di distacco dal gruppo di testa; unico accento della sua gara è stato il sorpasso su un Hulkenberg mai visto, autore di una gara notevole.
Bisogna sottolineare anche l'incredibile qualifica del tedesco che è riuscito a fare meglio di entrambe le Ferrari, dimostrando sue le reali capacità; perchè non corre sempre così?
Bene Bottas, ottavo con una Williams mai abbastanza veloce; dietro di lui il compagno di squadra, Massa.
A punti anche Perez, con una gara mai veramente iniziata, senza mai riuscire a concludere il sorpasso su Massa, nonostante i 30 giri incollato al retrotreno della Willimas; l'aria di casa sembra aver emozionato il messicano.
Bene anche per Ericsson, che si porta ai margini della zona punti con un risultato ben lontano dalle aspettative sue e della sua Sauber.
Poco dietro le due McLaren di Button e Alonso, arrivati in fondo nel totale anonimato.
Il prossimo appuntamento è in Brasile il prossimo 13 novembre. In caso di vittoria, Rosberg si laureerebbe automaticamente campione del mondo, portando a casa il primo titolo iridato.
Matteo Pedetti
Matteo Pedetti