GRAN PREMIO DI ABU DHABI: è ROSBERG IL CAMPIONE DEL MONDO
A Yas Marina vince Hamilton, ma è costretto a cedere il titolo al compagno di squadra. Terzo posto per Vettel, che fa registrare il giro più veloce

Dopo un gara difficile e combattuta, Nico Rosberg ha concluso la gara in seconda posizione e agguantato il suo primo titolo mondiale, a 34 anni dal titolo del padre Keke. Ciambelle sul rettilineo di arrivo per il numero 6 a dimostrazione dell'importanza di questo momento per l'alfiere della W07.
Si tratta del primo mondiale vinto da un pilota tedesco con una macchina tedesca, oltre alla 50° vittoria della Mercedes su 59 gara dall'introduzione della Power Unit.
Fin dalla partenza Hamilton ha tenuto al prima posizione, fatta eccezione per i due momenti della sosta. Quello che ha sorpreso è stato vedere il pilota britannico girare fin troppo lentamente, al fine di compattare il gruppo di testa lasciando che gli altri concorrenti togliessero la seconda posizione dal compagno di squadra. Una strategia corretta, ma non del tutto leale, a fronte anche dei ripetuti ordini dai box di pestare il piede sull'acceleratore, la cui risposta è stata "Lasciatemi fare la mia gara". Non si può parlare di un comportamento antisportivo, ma bisogna rendere atto dell'incredibile capacità strategica del britannico, giusto o sbagliato che sia stato il suo comportamento. Certo che perdere il mondiale con 10 vittorie su 21 Gran Premi non è certo il risultato auspicato, ma la costanza del tedesco e il guasto in Malesia non hanno potuto che concludersi nel risultato della gara conclusasi solo pochi minuti fa. Il britannico si è poi complimentato con il compagno di squadra sul podio, a fronte di una stagione comunque ineccepibile.
Rosberg ha avuto l'accortezza di non prendere rischi per tutta la gara, fatta eccezione per il bellissimo sorpasso su Verstappen al 20° giro, approfittando delle gomme più fresche.
Si tratta del primo mondiale vinto da un pilota tedesco con una macchina tedesca, oltre alla 50° vittoria della Mercedes su 59 gara dall'introduzione della Power Unit.
Fin dalla partenza Hamilton ha tenuto al prima posizione, fatta eccezione per i due momenti della sosta. Quello che ha sorpreso è stato vedere il pilota britannico girare fin troppo lentamente, al fine di compattare il gruppo di testa lasciando che gli altri concorrenti togliessero la seconda posizione dal compagno di squadra. Una strategia corretta, ma non del tutto leale, a fronte anche dei ripetuti ordini dai box di pestare il piede sull'acceleratore, la cui risposta è stata "Lasciatemi fare la mia gara". Non si può parlare di un comportamento antisportivo, ma bisogna rendere atto dell'incredibile capacità strategica del britannico, giusto o sbagliato che sia stato il suo comportamento. Certo che perdere il mondiale con 10 vittorie su 21 Gran Premi non è certo il risultato auspicato, ma la costanza del tedesco e il guasto in Malesia non hanno potuto che concludersi nel risultato della gara conclusasi solo pochi minuti fa. Il britannico si è poi complimentato con il compagno di squadra sul podio, a fronte di una stagione comunque ineccepibile.
Rosberg ha avuto l'accortezza di non prendere rischi per tutta la gara, fatta eccezione per il bellissimo sorpasso su Verstappen al 20° giro, approfittando delle gomme più fresche.
Terzo all'arrivo troviamo Vettel, artefice di una gara da manuale, premiata anche dalla strategia dai box, che gli permesso di rimontare a suon di giri veloci nelle ultime 10 tornate, grazie alle Super Soft. Al tedesco il podio mancava dal GP di Monza ed oggi ha rivisto un barlume di speranza per la prossima stagione. Bellissimo accento su una gara fantastica al giro numero 46, con un sorpasso incredibile su Ricciardo in pieno rettilineo.

Poco dietro Verstappen, capace di una rimonta dall'ultima posizione dopo il testa-coda al primo giro (che vedete nell'immagine), causato dal contatto con Hulkenberg; il giovane olandese non ha potuto agguantare il podio, costretto ad una strategia ad una sola sosta e pagando quindi l'usura delle gomme; ineccepibile la gara del pilota della Red Bull, che passa sotto la bandiera a scacchi a meno di tre secondi da Hamilton.
Ricciardo, che dopo aver perso la quarta posizione in partenza, a vantaggio di Raikkonen, ha gestito bene la gara e le gomme, meritandosi la quinta posizione.
Meno bene per Raikkonen, che dopo un inizio di gara promettente, ha ceduto un po', lasciando il passo al compagno di squadra; forse lo ha un po' sfavorito la strategia gomme, ma i 13 secondi dal gruppo di testa non sono certo il migliore dei risultati auspicabili.
Chiudono la zona punti Hulkenberg, Perez, Massa e Alonso. Le due Force India dimostrano le capacità del Team e della monoposto, conquistando a pieno titolo il quarto posto nel mondiale costruttori, ovvero il primo dopo le grandi.
Seguono le due Haas, anche stavolta fuori dalla zona punti dopo un inizio di stagione così entusiasmante, seguite dalle due Manor, dalle due Sauber e dalla Renault di Palmer, appesantito di 5 secondi di penalità per il tamponamento sulla Toro Rosso di Sainz.
Brutta battaglia sul finale tra Ocon e Wehrlein, conclusa con un contatto che ha messo in vista i contrasti tra i due piloti a causa della chiamata per il francese in Force India.
Ricciardo, che dopo aver perso la quarta posizione in partenza, a vantaggio di Raikkonen, ha gestito bene la gara e le gomme, meritandosi la quinta posizione.
Meno bene per Raikkonen, che dopo un inizio di gara promettente, ha ceduto un po', lasciando il passo al compagno di squadra; forse lo ha un po' sfavorito la strategia gomme, ma i 13 secondi dal gruppo di testa non sono certo il migliore dei risultati auspicabili.
Chiudono la zona punti Hulkenberg, Perez, Massa e Alonso. Le due Force India dimostrano le capacità del Team e della monoposto, conquistando a pieno titolo il quarto posto nel mondiale costruttori, ovvero il primo dopo le grandi.
Seguono le due Haas, anche stavolta fuori dalla zona punti dopo un inizio di stagione così entusiasmante, seguite dalle due Manor, dalle due Sauber e dalla Renault di Palmer, appesantito di 5 secondi di penalità per il tamponamento sulla Toro Rosso di Sainz.
Brutta battaglia sul finale tra Ocon e Wehrlein, conclusa con un contatto che ha messo in vista i contrasti tra i due piloti a causa della chiamata per il francese in Force India.

Tra i piloti che non sono giunti al traguardo, bisogna notare Jenson Button, che chiude la carriera con la rottura del braccetto anteriore destro. La commozione iniziale è stata soppiantata da un grande sorriso, grazie alla vicinanza della madre e del team. Il britannico rimarrà nella squadra per altri due anni, entrando in pista solo quando necessario.
Ultima gara in Formula 1 anche per Massa, che chiude con un meritatissimo nono posto, recuperando il ritiro del GP del Brasile.
Ultima gara in Formula 1 anche per Massa, che chiude con un meritatissimo nono posto, recuperando il ritiro del GP del Brasile.
Matteo Pedetti