INFINITI PRESENTA IL MOTORE VC-T, IL BENZINA EFFICIENTE COME UN DIESEL
L'incredibile crescita tecnologica che i motore a gasolio hanno visto negli ultimi anni sembra aver messo sul lastrico la produzione dei motori benzina, che pagano consumi maggiori ed un rapporto di compressione nettamente minore.
Ma i giapponesi non vogliono lasciarlo cadere così nell'oblio, e la riscossa è davvero dietro l'angolo.
Prima è arrivata Mazda con i motori Skyactiv-G, ovvero propulsori con una specifica architettura del sistema di scarico e iniezione multiforo a 6 ugelli che permettono di raggiungere i livelli di compressione più alti al mondo, fino a 14:1, non molto lontano dai valori rilevati sui diesel tradizionali.
Questi motori sono caratterizzati da una riduzione del peso delle componenti, con consumi fino al 20% in meno, ma con un 15% di coppia in più, concentrato ai bassi regimi.
La vera rivoluzione arriva da Infiniti, il brand di lusso di Nissan, che si appresta a lanciare sul mercato i primi motori di serie a rapporto variabile, destinati, a detta del produttore, a ottimizzare la combustione e ridurre i consumi.
Si chiama VC-T (Variable Compression Turbocharged) ed è un quattro cilindri turbo a benzina capace, come dice il nome, di variare il rapporto volumetrico modificando la corsa dei pistoni. Si passa così da un rapporto di compressione di 8:1 quando è richiesta tutta la potenza, fino a 14:1 per migliorare l'efficienza.
Il sistema va essenzialmente a modificare in corsa la cilindrata della camera di combustione; il tutto si traduce in una riduzione di consumi, vibrazioni, rumore e peso, erogando tutta la potenza solo quando richiesto.
Questo "miracolo" è frutto di una innovativa architettura del collegamento della biella all'albero motore, caratterizzato da una forma che ricorda un diamante, accompagnato da un attuatore elettromeccanico; la corsa, inizialmente lunga, viene abbassata quando c'è una richiesta di potenza, modificando la posizione dell'albero a gomiti che fa così variare il percorso del pistone.
In aggiunta a questa nuova progettazione, il VC-T vanta anche un ciclo di combustione Atkinson (ciclo tipico di Toyota che richiama parte dei gas durante la fase di compressione), iniezione diretta, fasatura variabile delle valvole e collettori di scarico solidali con la testata dei cilindri.
Il debutto è atteso sulla QX50 nella prima metà del 2017, con una potenza di 200 cv e ben 390 Nm di coppia.
Aspettiamo il salone di Parigi, in programma a inizio ottobre, per maggiori dettagli sulla tecnologia VC-T.
Matteo Pedetti
Ma i giapponesi non vogliono lasciarlo cadere così nell'oblio, e la riscossa è davvero dietro l'angolo.
Prima è arrivata Mazda con i motori Skyactiv-G, ovvero propulsori con una specifica architettura del sistema di scarico e iniezione multiforo a 6 ugelli che permettono di raggiungere i livelli di compressione più alti al mondo, fino a 14:1, non molto lontano dai valori rilevati sui diesel tradizionali.
Questi motori sono caratterizzati da una riduzione del peso delle componenti, con consumi fino al 20% in meno, ma con un 15% di coppia in più, concentrato ai bassi regimi.
La vera rivoluzione arriva da Infiniti, il brand di lusso di Nissan, che si appresta a lanciare sul mercato i primi motori di serie a rapporto variabile, destinati, a detta del produttore, a ottimizzare la combustione e ridurre i consumi.
Si chiama VC-T (Variable Compression Turbocharged) ed è un quattro cilindri turbo a benzina capace, come dice il nome, di variare il rapporto volumetrico modificando la corsa dei pistoni. Si passa così da un rapporto di compressione di 8:1 quando è richiesta tutta la potenza, fino a 14:1 per migliorare l'efficienza.
Il sistema va essenzialmente a modificare in corsa la cilindrata della camera di combustione; il tutto si traduce in una riduzione di consumi, vibrazioni, rumore e peso, erogando tutta la potenza solo quando richiesto.
Questo "miracolo" è frutto di una innovativa architettura del collegamento della biella all'albero motore, caratterizzato da una forma che ricorda un diamante, accompagnato da un attuatore elettromeccanico; la corsa, inizialmente lunga, viene abbassata quando c'è una richiesta di potenza, modificando la posizione dell'albero a gomiti che fa così variare il percorso del pistone.
In aggiunta a questa nuova progettazione, il VC-T vanta anche un ciclo di combustione Atkinson (ciclo tipico di Toyota che richiama parte dei gas durante la fase di compressione), iniezione diretta, fasatura variabile delle valvole e collettori di scarico solidali con la testata dei cilindri.
Il debutto è atteso sulla QX50 nella prima metà del 2017, con una potenza di 200 cv e ben 390 Nm di coppia.
Aspettiamo il salone di Parigi, in programma a inizio ottobre, per maggiori dettagli sulla tecnologia VC-T.
Matteo Pedetti