Salam Baku: Trionfa Ricciardo, seguito da Bottas e Stroll in un GP all'insegna dei colpi di scena!
Si è concluso poco fa il Gran Premio in assoluto più avvincente ed inaspettato di tutta la stagione, con colpi di scena che nessuno avrebbe mai nemmeno immaginato.
Partiamo dal podio: giunge primo sotto la bandiera a scacchi l'australiano più simpatico del Circus, non senza mariti, ma avvantaggiato dalle sfortune altrui; dietro di lui Bottas, spinto da un motore inarrivabile e dall'infallibile tocco della dea bendata, seguito di pochissimo da Lance Stroll, sorpassato a pochi metri dalla linea del traguardo. Ebbene sì, non è uno scherzo, Lance Stroll è arrivato a podio, e chi l'avrebbe mai detto?! Anche qua la fortuna ha giocato un ruolo importante, ma la costanza ed il sangue freddo del 18enne canadese, eletto Driver of the Day dal pubblico, sono stati indispensabili per portare a casa il primo podio in carriera e molti punti per la Williams ed entrare nella storia come più giovane pilota a salire sul podio della categoria regina.
Partiamo dal podio: giunge primo sotto la bandiera a scacchi l'australiano più simpatico del Circus, non senza mariti, ma avvantaggiato dalle sfortune altrui; dietro di lui Bottas, spinto da un motore inarrivabile e dall'infallibile tocco della dea bendata, seguito di pochissimo da Lance Stroll, sorpassato a pochi metri dalla linea del traguardo. Ebbene sì, non è uno scherzo, Lance Stroll è arrivato a podio, e chi l'avrebbe mai detto?! Anche qua la fortuna ha giocato un ruolo importante, ma la costanza ed il sangue freddo del 18enne canadese, eletto Driver of the Day dal pubblico, sono stati indispensabili per portare a casa il primo podio in carriera e molti punti per la Williams ed entrare nella storia come più giovane pilota a salire sul podio della categoria regina.
Seguono i due favoriti Vettel ed Hamilton, protagonisti di una gara tutta loro. Vettel ha preso subito la seconda posizione, approfittando del contatto tra Raikkonen e Bottas, ma senza riuscire a tenere il ritmo del motorizzato Mercedes, scendendo ben oltre i tre secondi di distacco. Ma lo stop della Toro Rosso di Sainz e l'infinita serie di detriti rimasti in pista dopo i primi giri, hanno imposto il ricorso alla Safety Car. I tempi di rimozione e pulizia, chiaramente troppo lunghi secondo il nostro modesto parere, ed il terzo ingresso della AMG GT S in pista hanno permesso di annullare ogni tipo di vantaggio di Hamilton, fino a che, con una frenata forse troppo importante, l'inglese non è stato tamponato da Vettel. Il tedesco, per lamentarsi dell'eccessivo rallentamento del rivale, ha ben deciso di affiancarsi alla W08 per dire la propria, finendo ruota a ruota in un inutile contatto. Poco dopo la ripartenza e poi bandiera rossa, per permettere la pulizia della pista.
Finalmente la gara riprende al 23esimo giro, con Hamilton davanti seguito da Vettel; ma sono bastate poche tornate per vedere il ribaltamento della situazione di gara: la protezione per la testa di Hamilton ha iniziato a muoversi, sollevandosi con l'aumentare della velocità, costringendo l'inglese a fermarsi per sostituirla; nello stesso giro Vettel, agguantata la prima posizione, è stato costretto a 10 secondi di Stop&Go per via del contatto tra i due.
Al rientro in pista, la Ferrari è riuscita a mantenere la posizione sulla Mercedes, accodandosi dietro ad Alonso (sesto in quel momento) e procedendo con una serie di sorpassi (ALO, OCO e MAG) fino alla base del podio, con una decina di giri al cardiopalmo, generando un'ansia tra il pubblico paragonabile a quella dei maturandi di questi giorni.
Sesto all'arrivo Ocon, autore di una bellissima gara, ma colpevole di una difesa eccessiva contro il compagno di squadra, causando danni ad entrambe le monoposto in una gara che poteva essere memorabile per tutta la squadra. Se in Canada non era finita bene tra i due, questa mossa non sembra essere in grado di rimediare ai dissapori interni.
Seguono Magnussen e Sainz, chiaramente premiati dalla confusione in gara, ma entrambi capaci di mantenersi abbondantemente in zona punti per gran parte del GP. Dietro, ma non di molto, Fernando Alonso che, dopo essere partito dall'ultima fila a causa della penalità pagata per l'ennesima rottura della PU, ha saputo dimostrare la stoffa del campione in un GP che ha dell'incredibile, lottando allo stremo nonostante l'evidente gap prestazionale rispetto alle altre monoposto.
Chiude la zona punti Wehrlein, davanti di poco al compagno di squadra Ericsson dopo il contatto nelle ultime fasi di gara.
Finalmente la gara riprende al 23esimo giro, con Hamilton davanti seguito da Vettel; ma sono bastate poche tornate per vedere il ribaltamento della situazione di gara: la protezione per la testa di Hamilton ha iniziato a muoversi, sollevandosi con l'aumentare della velocità, costringendo l'inglese a fermarsi per sostituirla; nello stesso giro Vettel, agguantata la prima posizione, è stato costretto a 10 secondi di Stop&Go per via del contatto tra i due.
Al rientro in pista, la Ferrari è riuscita a mantenere la posizione sulla Mercedes, accodandosi dietro ad Alonso (sesto in quel momento) e procedendo con una serie di sorpassi (ALO, OCO e MAG) fino alla base del podio, con una decina di giri al cardiopalmo, generando un'ansia tra il pubblico paragonabile a quella dei maturandi di questi giorni.
Sesto all'arrivo Ocon, autore di una bellissima gara, ma colpevole di una difesa eccessiva contro il compagno di squadra, causando danni ad entrambe le monoposto in una gara che poteva essere memorabile per tutta la squadra. Se in Canada non era finita bene tra i due, questa mossa non sembra essere in grado di rimediare ai dissapori interni.
Seguono Magnussen e Sainz, chiaramente premiati dalla confusione in gara, ma entrambi capaci di mantenersi abbondantemente in zona punti per gran parte del GP. Dietro, ma non di molto, Fernando Alonso che, dopo essere partito dall'ultima fila a causa della penalità pagata per l'ennesima rottura della PU, ha saputo dimostrare la stoffa del campione in un GP che ha dell'incredibile, lottando allo stremo nonostante l'evidente gap prestazionale rispetto alle altre monoposto.
Chiude la zona punti Wehrlein, davanti di poco al compagno di squadra Ericsson dopo il contatto nelle ultime fasi di gara.
Dietro Vandoorne e Grosjean, lontanissimi dalle prestazioni dei rispettivi compagni di squadra, seguiti da Raikkonen.
Iceman è stato chiaramente baciato dalla sfortuna in questo gran premio definito caotico, avvincente e scandaloso allo stesso tempo: al primo giro, Bottas gli ha demolito tutta la fiancata sinistra con la gomma anteriore destra, nel tentativo di difendersi dal sorpasso; pur rallentato dalla minore efficienza aerodinamica, il finlandese decide di proseguire, fino alla foratura nel 22esimo giro che lo costringe a fermarsi; si pensa al ritiro, ma pochi giri dopo la bandiera rossa sembra ridare speranza, permettendo ai meccanici Ferrari di fare il miracolo e rimettere in pista la SF70-H; Kimi riparte così in ultima posizione, doppiato e, dopo poco, costretto ad una penalità per la riparazione effettuata al di fuori della corsia box. Insomma un'ultima posizione fine a se stessa, che poteva valere punti preziosi con un pizzico di fortuna in più.
Fuori dai giochi Perez, ritirato per via del contatto con Ocon, poi rientrato in pista dopo aver riparato la Force India in regime di bandiera rossa, e successivamente fermato da un problema tecnico. Ritirati anche Sainz, Kvyat, Palmer, Verstappen e Hulkenberg. Quest'ultimo ha rotto la sospensione anteriore destra contro una barriera, dopo averci regalato una serie di traversi spettacolari degni di una gara di Formula Drift.
Insomma un GP che non cambia di molto le carte in tavola nella parte alta della classifica, ma che ha messo in mostra colpi di scena ad ogni giro, ribaltando le sorti di chi è abituato a correre tra le ultime fila.
Piccolo chiarimento sul contatto tra Vettel e Raikkonen: per quanto possa essere stato fastidioso per i tifosi Ferrari, la frenata del #44 è regolare, in quanto il regolamento stabilisce che chi sta davanti detta il ritmo; passi per l'errore del tamponamento, il tedesco si è comportato male con quel contatto più o meno voluto, dimostrando un comportamento decisamente poco sportivo oltre che completamente fuori da ogni regolamento.
Noi simpatizziamo per Vettel e non mi sembra il caso di negarlo, ma siamo i primi a riconoscere che oggi il #5 abbia fatto una stronzata clamorosa, che gli è valsa una vittoria potenzialmente facilissima.
Matteo Pedetti