SUBARU LEVORG: UNA WRX TRAVESTITA DA FAMILIARE
Motore boxer turbo benzina c'è.
Trazione integrale permanente Symmetrical AWD c'è.
Immensa presa d'aria sul cofano c'è.
Eh no, non stiamo parlando della WRX STI, la sportivissima della casa delle pleiadi, bensì della sua sorella più giovane, la Subaru Levorg.
Cosa la contraddistingue dalla berlina sportiva firmata Subaru Tecnica International?
Una porta in più e cavalli, molti cavalli, in meno.
Nasce così una vettura, con carattere e determinazione tipiche di una sportiva, l'affidabilità tipica di una giapponese e lo spazio di una familiare.
Levorg rappresenta infatti un salto di qualità per la casa giapponese, a partire dal nome: si tratta di un acronimo, che nasconde Legacy EVOLUTION Touring; insomma l'erede della Legacy rivoluzionata per garantire comfort e prestazioni da turismo nella guida di tutti i giorni, come nei lunghi viaggi.
Guardandola da fuori si nota il design aggressivo, con un piglio decisamente sportivo, di chiara derivazione STI. La mascherina esagonale ed i fari sono gli stessi della WRX; anche paraurti e minigonne possono essere personalizzati con componenti dal look più pistaiolo, come nella versione Sport Style che abbiamo provato; la fiancata non mostra troppi muscoli, ma si accorda bene con il carattere dell'anteriore grazie anche alle rifiniture cromate; il posteriore asseconda le linee della carrozzeria, con un doppio scarico sportivo e un paraurti basso che ricorda un estrattore.
Parliamo ora del cuore pulsante che batte sotto il cofano. Si tratta di un brillante boxer 4 cilindri 1,6 turbobenzina, capace di erogare 170 cavalli e 250 Nm di coppia, assistito da un cambio CVT di tutto rispetto.
Il CVT, cambio a variazione continua, ha la caratteristica peculiare di non avere un numero di rapporti limitato, come sulla maggior parte delle vetture, ma, con l'utilizzo di due pulegge e una cinghia specifica, raggiunge un numero pressochè infinito di marce, più o meno come l'accoppiamento corona pignone della bicicletta. Non esiste quindi la possibilità di trovarsi su una strada di montagna e non avere la marcia perfetta per quel tratto di salita per esempio.
Un'idea di cambio di marcia è comunque data, sia in automatico, che in modalità sequenziale, da una variazione di giri motore, che risulta molto meno netta rispetto a quella di un cambio convenzionale.
Per contro, questo tipo di cambio, non permette al motore di rispondere con il brio che ci si aspetta dai suoi 170 cavalli, sia in partenza quanto in uscita curva. L'accelerazione non è comunque un tasto così dolente, attestandosi sotto ai 9 secondi per raggiungere i fatidici 100 km/h.
Inoltre, sebbene possa essere considerato un "difetto" dal punto di vista prettamente sportivo, il CVT è il cambio ideale per una vettura che non nasce per strafare in pista, ma per una familiare votata all'utilizzo quotidiano di chi, ogni tanto, vuole togliersi qualche sfizio.
Anche la turbina si fa sentire quanto basta, senza ritardi o strattoni, grazie alla bassa pressione di esercizio, che raramente raggiunge il mezzo bar, e al sistema twin scroll, che mantiene separati i gas di scarico provenienti dalle due bancate, evitando che le pressioni pulsanti di una coppia di pistoni interferiscano con il moto di inerzia dei gas provenienti dal lato opposto del motore.
Parlando di sportività non si può che discutere della dinamica di Levorg. La tenuta di strada è assicurata su tutte le curve, con sottosterzo e sovrasterzo ben lontani dalle preoccupazioni di chi sta alla guida. Buche e dossi si sentono, ma senza infastidire, considerando anche che la versione che abbiamo provato montava cerchi da 18" con gomme a spalla bassa. Il telaio è quello già rodato sulla WRX, che è rigido quanto basta per permettere di divertirsi in sicurezza senza però stressare la schiena, a cui è accoppiato uno schema di sospensioni progettato per rendere lo sterzo più preciso e progressivo possibile.
L'ultima chicca di questo esempio della tecnica è il sistema SI-drive: tra i molti pulsanti presenti sul volante, ne troviamo due contrassegnati dalle lettere S e I, capaci di modificare la curva di coppia del motore; in modalità Intelligent l'erogazione di coppia è dolce e progressiva, mentre in modalità Sport la coppia è fornita in maniera meno graduale, per migliorare accelerazione e ripresa.
I consumi variano dai 10 ai 14 km/l di benzina, in relazione al percorso e allo stile di guida, e le emissioni si fermano a 164 g/km di CO2.
Dal punto di vista dell'abilità la Levorg sorprende, con un abitacolo molto spazioso ed un baule altrettanto generoso. I sedili anteriori sono avvolgenti e confortevoli, anche se la regolazione è esclusivamente manuale. Il volante in pelle, con impunture blu, si impugna davvero bene, e permette di gestire chiamate e cruise control senza distrarsi dalla guida. Computer di bordo e schermo dell'infotainment sono separati, su due livelli diversi, per poter differenziare la gestione di dati come il livello di trazione di ogni ruota, la pressione del turbo e la temperatura dell'olio sullo schermo superiore, mentre su quello inferiore troviamo audio, navigatore e dispositivi. Alcuni dicono che questo tipo di disposizione distrae, ma a me sinceramente piace; quello che mi convince meno è la quantità di tasti sul volante, che può creare confusione le prime volte.
Passando al lato posteriore, c'è lo spazio sufficiente per due passeggeri comodi, ma in tre si sta un po' stretti, per colpa del tunnel centrale molto alto (scelta obbligata per alloggiare l'albero di trasmissione); utili le due porte usb disponibili per i passeggeri posteriori; i sedili possono essere abbattuti semplicemente premendo due tasti posti nell'ampio bagagliaio; se lo spazio non fosse sufficiente troviamo anche due vani portaoggetti supplementari sul fondo del bagagliaio.
Purtroppo non si può dire che Levorg non abbia difetti, sebbene ci sia un evidente salto di qualità nella cura dei dettagli rispetto ai modelli precedenti.
Gli interni, ben strutturati, hanno uno stile meno moderno rispetto alle concorrenti; inoltre al posteriore mancano le bocchette per l'aerazione; pelle e tessuti si presentano di qualità, al contrario delle plastiche poco ricercate.
Infine, sinceramente, avrei dato la possibilità di avere il cambio manuale, per i puristi della guida sportiva.
Concludiamo con il grande pregio della familiare pepata di casa Subaru: il prezzo. La base parte da 25.990 euro per la Free, sfiorando i 30.000 nell'allestimento Sport Style.
Matteo Pedetti