Sono già passati due anni da quando Alfa Romeo, con la presentazione della Giulia, si è detta pronta a dare battaglia alle concorrenti tedesche, mettendo in discussione tutta la storia recente del marchio, incapace di dare una degna eredità all'eccellenza italiana degli anni '60 e '70.
Questo rilancio è iniziato così con la berlina, guadagnandosi un successo concreto e meritato, dimostrando che qualcosa di buono poteva ancora nascere dagli stabilimenti del marchio milanese.
Ma, come tutti sappiamo, ad oggi se l'obiettivo è farsi notare e colpire il mercato, non si può non passare per l'affollato segmento SUV, che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale per numeri e modelli.
L'idea di Alfa Romeo di vettura rialzata si è tradotta in Stelvio, un SUV il cui nome è già una garanzia: ispirato ad una delle strade più belle e famose del mondo, mette subito in chiaro che la nuova nata non è solo un vile assemblaggio di metallo e plastiche destinato a portare gli occupanti da un punto A ad un punto B, ma è emozione e coinvolgimento, per mettere l'esperienza di guida davanti a tutto. Il famoso passo montano è infatti meta del turismo di molti appassionati che ne percorrono le strade per affrontare i suoi tornanti uno dopo l'altro, con l'unico scopo di guidare e godere dei panorami mozzafiato della Valtellina e della Val Venosta. Seguendo il successo della berlina, Stelvio ha colpito fin da subito con numeri decisamente interessanti, approdando sul mercato con First Edition di tutto rispetto, con la quale abbiamo avuto l'onore ed il piacere di passare alcune ore.
A livello di design è evidente l'ispirazione a Giulia, specialmente nel frontale, in cui il trilobo tipico del marchio ricopre il ruolo del protagonista; anche in questo caso i gruppi ottici sono sviluppati in orizzontale, ma modificati rispetto a quelli della berlina per dare risalto alle maggiori dimensioni, con una firma LED che circonda tutto il faro.
I passaruota muscolosi non passano inosservati, insieme a quelle linee tese che disegnano le nervature di tutta la fiancata; le dimensioni, generose e decisamente in linea con la categoria sono esaltate dalle forme della carrozzeria, specialmente al posteriore, grazie al disegno dei fari, dei paraurti e delle evidenti cornici cromate per gli scarichi.
L'abitacolo, per chi già conosce Giulia, non è una novità, mantenendo, con le dovute proporzioni, lo stesso disegno; l'altezza da terra si fa notare, ma la posizione di guida è stata studiata per dare una sensazione diversa, più simile a quella di una guida bassa e sportiva, con una seduta più bassa e sedili decisamente avvolgenti. Alla guida si ha la sensazione che l'abitacolo sia stato costruito intorno a se, grazie alla peretta disposizione di tutti i comandi; il volante ha la forma e le dimensioni perfette sia per la guida quotidiana che per un track day, mentre gli immensi paddle in alluminio si possono raggiungere facilmente, qualunque sia la posizione dello sterzo. Il quadro strumenti racchiude due quadranti circolari per tachimetro e contagiri, separati da un piccolo schermo TFT da 7" che permette di visualizzare in tempo reale tutte le informazioni necessarie durante la guida
La plancia, pulita e curata nei minimi dettagli, accoglie egregiamente lo schermo da 8,8", attraverso il quale è molto facile passare dalla navigazione, alle funzionalità audio e Bluetooth, giocando con la strumentazione fisica posta sul tunnel centrale.
Questo rilancio è iniziato così con la berlina, guadagnandosi un successo concreto e meritato, dimostrando che qualcosa di buono poteva ancora nascere dagli stabilimenti del marchio milanese.
Ma, come tutti sappiamo, ad oggi se l'obiettivo è farsi notare e colpire il mercato, non si può non passare per l'affollato segmento SUV, che negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale per numeri e modelli.
L'idea di Alfa Romeo di vettura rialzata si è tradotta in Stelvio, un SUV il cui nome è già una garanzia: ispirato ad una delle strade più belle e famose del mondo, mette subito in chiaro che la nuova nata non è solo un vile assemblaggio di metallo e plastiche destinato a portare gli occupanti da un punto A ad un punto B, ma è emozione e coinvolgimento, per mettere l'esperienza di guida davanti a tutto. Il famoso passo montano è infatti meta del turismo di molti appassionati che ne percorrono le strade per affrontare i suoi tornanti uno dopo l'altro, con l'unico scopo di guidare e godere dei panorami mozzafiato della Valtellina e della Val Venosta. Seguendo il successo della berlina, Stelvio ha colpito fin da subito con numeri decisamente interessanti, approdando sul mercato con First Edition di tutto rispetto, con la quale abbiamo avuto l'onore ed il piacere di passare alcune ore.
A livello di design è evidente l'ispirazione a Giulia, specialmente nel frontale, in cui il trilobo tipico del marchio ricopre il ruolo del protagonista; anche in questo caso i gruppi ottici sono sviluppati in orizzontale, ma modificati rispetto a quelli della berlina per dare risalto alle maggiori dimensioni, con una firma LED che circonda tutto il faro.
I passaruota muscolosi non passano inosservati, insieme a quelle linee tese che disegnano le nervature di tutta la fiancata; le dimensioni, generose e decisamente in linea con la categoria sono esaltate dalle forme della carrozzeria, specialmente al posteriore, grazie al disegno dei fari, dei paraurti e delle evidenti cornici cromate per gli scarichi.
L'abitacolo, per chi già conosce Giulia, non è una novità, mantenendo, con le dovute proporzioni, lo stesso disegno; l'altezza da terra si fa notare, ma la posizione di guida è stata studiata per dare una sensazione diversa, più simile a quella di una guida bassa e sportiva, con una seduta più bassa e sedili decisamente avvolgenti. Alla guida si ha la sensazione che l'abitacolo sia stato costruito intorno a se, grazie alla peretta disposizione di tutti i comandi; il volante ha la forma e le dimensioni perfette sia per la guida quotidiana che per un track day, mentre gli immensi paddle in alluminio si possono raggiungere facilmente, qualunque sia la posizione dello sterzo. Il quadro strumenti racchiude due quadranti circolari per tachimetro e contagiri, separati da un piccolo schermo TFT da 7" che permette di visualizzare in tempo reale tutte le informazioni necessarie durante la guida
La plancia, pulita e curata nei minimi dettagli, accoglie egregiamente lo schermo da 8,8", attraverso il quale è molto facile passare dalla navigazione, alle funzionalità audio e Bluetooth, giocando con la strumentazione fisica posta sul tunnel centrale.