TOYOTA PRIUS: LA PROVA DELLA QUARTA GENERAZIONE
Era il lontano 1993 quando Toyota avviò il progetto G21, ovvero la costruzione della prima vettura ibrida; dopo quattro anni nacque la Prius, una vettura storica, pioniera del settore.
In quasi 20 anni la giapponese ha riscosso un successo inatteso, con 60 milioni di esemplari venduti, ristabilendo le regole della mobilità e gli standard di consumi.
Alla prima nata ne seguirono altre, approdando oggi alla quarta generazione, tutta nuova, ma sempre fedele a se stessa.
Il design è dettato dall'aerodinamica, mantenendo la classica forma a goccia.
Il frontale si fa più basso e futuristico, con un look davvero inedito. I fari allungati sul cofano hanno una forma molto articolata ed i bordi taglienti sposano molto i gusti europei.
Il posteriore invece non si allontana dallo stile dalla precedente versione, con uno sviluppo verticale dei fari, dominati da una firma a led che sembra quasi metterli in movimento.
La fiancata tagliente è alleggerita dal montante posteriore a contrasto con la carrozzeria.
In quasi 20 anni la giapponese ha riscosso un successo inatteso, con 60 milioni di esemplari venduti, ristabilendo le regole della mobilità e gli standard di consumi.
Alla prima nata ne seguirono altre, approdando oggi alla quarta generazione, tutta nuova, ma sempre fedele a se stessa.
Il design è dettato dall'aerodinamica, mantenendo la classica forma a goccia.
Il frontale si fa più basso e futuristico, con un look davvero inedito. I fari allungati sul cofano hanno una forma molto articolata ed i bordi taglienti sposano molto i gusti europei.
Il posteriore invece non si allontana dallo stile dalla precedente versione, con uno sviluppo verticale dei fari, dominati da una firma a led che sembra quasi metterli in movimento.
La fiancata tagliente è alleggerita dal montante posteriore a contrasto con la carrozzeria.
Salendo a bordo colpisce subito il contrasto tra gli interni scuri e le plastiche in bianco lucido. L'impostazione è quella di un'auto normale, ma con molti dettagli esclusivi che la contraddistinguono "dalla massa": uno per tutti è il sistema di ricarica wireless per il cellulare, posto sul tunnel centrale; caratteristico anche il selettore della marcia, posto in orizzontale e di colore blu, ricorda quasi joystick da sala giochi.
I comodi sedili sono regolabili in tutte le direzioni ed è presente anche la regolazione del supporto lombare; inoltre si viaggia più bassi rispetto alla terza serie, con una percezione migliore della strada.
Al centro della plancia domina il quadro strumenti, facilmente gestibile con i comandi al volante. Bisogna prendere confidenza con le funzionalità e l'utilizzo, ma l'impostazione è davvero completa, ed offre un bel panorama sull'utilizzo della vettura.
Poco sotto troviamo lo schermo touch screen da 7", che permette di gestire mappe e apparecchi bluetooth e monitorare tutto il sistema ibrido. Chiaro ed intuitivo, offre davvero molte informazioni, come i consumi istantanei e lo storico degli ultimi minuti.
Altra chicca è l'head up display, un apparecchio che permette di vedere velocità e consumi della vettura senza dover distogliere lo sguardo dalla strada.
A bordo non manca lo spazio per i passeggeri posteriori e per i bagagli, con più di 400 litri disponibili.
Sotto il cofano troviamo un bel 1.8 benzina da 98 cavalli, accoppiato con il cambio E-CVT.
Il motore, così come sulle altre ibride del marchio, lavora con ciclo Atkinson, ovvero viene ritardata la fase di compressione mantenendo aperta la valvola di aspirazione per un tempo maggiore; in questo modo parte del carburante torna indietro, abbassando drasticamente i consumi.
Il nuovo cambio è davvero migliorato; è stato infatti ridotto l'effetto scooter in accelerazione e cambiata. Anche in frenata non si avverte quasi più la sensazione di trascinamento tipica dell'ibrido, che non mi aveva convinto sulla Rav 4; ora questo difetto è quasi assente e la frenata è corposa e pronta.
Bisogna fare un po' di attenzione alla posizione del freno di stazionamento, un pedale posto forse troppo vicino a quello del freno.
Assetto e telaio non deludono, grazie ad una rigidità migliorata rispetto alle precedenti generazioni; si può quindi viaggiare un po' più decisi in curva, senza doversi preoccupare di un eccessivo rollio, specialmente quando si inserisce la modalità Sport.
Infatti l'animo tranquillo ed ecologico della Prius, lascia spazio ad un carattere inaspettato, migliorando la reazione del motore e del cambio.
In Eco la prestazione la fanno invece i consumi, superando i 25 km/litro in città. E' ovviamente necessario un utilizzo ponderato dell'acceleratore per garantire i migliori risultati, utilizzando il più possibile la modalità elettrica.
Mi ha sorpreso davvero tanto poter veleggiare a oltre 70 km/h utilizzando solo il motore elettrico.
Il prezzo della vettura parte da 29.250 euro in allestimento Active e 30.950 euro per la Style.
La Toyota Prius si riconferma la regina della tecnologia ibrida, ma forse ancora troppo dai gusti nostrani.
I comodi sedili sono regolabili in tutte le direzioni ed è presente anche la regolazione del supporto lombare; inoltre si viaggia più bassi rispetto alla terza serie, con una percezione migliore della strada.
Al centro della plancia domina il quadro strumenti, facilmente gestibile con i comandi al volante. Bisogna prendere confidenza con le funzionalità e l'utilizzo, ma l'impostazione è davvero completa, ed offre un bel panorama sull'utilizzo della vettura.
Poco sotto troviamo lo schermo touch screen da 7", che permette di gestire mappe e apparecchi bluetooth e monitorare tutto il sistema ibrido. Chiaro ed intuitivo, offre davvero molte informazioni, come i consumi istantanei e lo storico degli ultimi minuti.
Altra chicca è l'head up display, un apparecchio che permette di vedere velocità e consumi della vettura senza dover distogliere lo sguardo dalla strada.
A bordo non manca lo spazio per i passeggeri posteriori e per i bagagli, con più di 400 litri disponibili.
Sotto il cofano troviamo un bel 1.8 benzina da 98 cavalli, accoppiato con il cambio E-CVT.
Il motore, così come sulle altre ibride del marchio, lavora con ciclo Atkinson, ovvero viene ritardata la fase di compressione mantenendo aperta la valvola di aspirazione per un tempo maggiore; in questo modo parte del carburante torna indietro, abbassando drasticamente i consumi.
Il nuovo cambio è davvero migliorato; è stato infatti ridotto l'effetto scooter in accelerazione e cambiata. Anche in frenata non si avverte quasi più la sensazione di trascinamento tipica dell'ibrido, che non mi aveva convinto sulla Rav 4; ora questo difetto è quasi assente e la frenata è corposa e pronta.
Bisogna fare un po' di attenzione alla posizione del freno di stazionamento, un pedale posto forse troppo vicino a quello del freno.
Assetto e telaio non deludono, grazie ad una rigidità migliorata rispetto alle precedenti generazioni; si può quindi viaggiare un po' più decisi in curva, senza doversi preoccupare di un eccessivo rollio, specialmente quando si inserisce la modalità Sport.
Infatti l'animo tranquillo ed ecologico della Prius, lascia spazio ad un carattere inaspettato, migliorando la reazione del motore e del cambio.
In Eco la prestazione la fanno invece i consumi, superando i 25 km/litro in città. E' ovviamente necessario un utilizzo ponderato dell'acceleratore per garantire i migliori risultati, utilizzando il più possibile la modalità elettrica.
Mi ha sorpreso davvero tanto poter veleggiare a oltre 70 km/h utilizzando solo il motore elettrico.
Il prezzo della vettura parte da 29.250 euro in allestimento Active e 30.950 euro per la Style.
La Toyota Prius si riconferma la regina della tecnologia ibrida, ma forse ancora troppo dai gusti nostrani.