VOLVO V40: LA PROVA DEL D2 DA 120 CV
Qualità e sicurezza: sono forse le due parole che descrivono meglio la filosofia costruttiva del marchio premium svedese. Sono questi i punti di forza di tutte la gamma, anche sulla più piccola, la V40.
Il design, vicino a quello delle sorelle maggiori (fatta eccezione per XC90, nato in una nuova era per Volvo), è caratterizzato da linee morbide e fluide ben raccordate tra loro, che donano un look elegante e raffinato. La linea di cintura alta e il lunotto dalle dimensioni ridotte sottolineano le forma dinamica della berlina, con un aspetto nel complesso sportivo.
Il design, vicino a quello delle sorelle maggiori (fatta eccezione per XC90, nato in una nuova era per Volvo), è caratterizzato da linee morbide e fluide ben raccordate tra loro, che donano un look elegante e raffinato. La linea di cintura alta e il lunotto dalle dimensioni ridotte sottolineano le forma dinamica della berlina, con un aspetto nel complesso sportivo.
All'interno sono evidenti la solidità e la qualità di assemblaggi e materiali. La plancia è morbida e molto piacevole al tatto, mentre il tunnel centrale e il cruscotto si dimostrano belli robusti.
I sedili sono davvero di riferimento per la categoria: morbidi e ben studiati nella forma e nell'imbottitura, con molte regolazioni, come l'inclinazione del cuscino. Dietro lo spazio per le gambe c'è, ma quelli più alti potrebbero toccare con la testa; anche il bagagliaio non è dei più grandi e la forma non è regolare, sebbene sia ben fornito di ganci per assicurare i bagagli; inoltre troviamo un gradino dietro agli schienali dei sedili posteriori per evitare che i bagagli arrivino nell'abitacolo in caso d'incidente. Anche i sedili posteriori sono comodi e ben rifiniti ed al centro della poltrona c'è un comodo portabicchieri, nascosto nella seduta. Il quadro strumenti digitale è chiaro e ben incorniciato da una fascia cromata; inoltre può essere personalizzato con tre temi diversi, che vanno a modificare lo stile ed il colore della strumentazione. |
Il volante è carico di pulsanti per l'impostazione del cruise control e del limitatore di velocità e per la gestione delle chiamate.
Il display al centro della plancia è chiaro ed intuitivo, con un menu molto ordinato in cui troviamo dati vettura, impostazioni Bluetooth, navigazione, e persino l'accesso ad Internet; lo schermo si gestisce con i tasti ed i rotori posti poco sotto; il sistema è semplice nel complesso ma non proprio intuitivo; il tutto diventa facile giocandoci un po'.
Molto bella anche l'impostazione dei tasti per direzionare l'aria del climatizzatore che ricordano il passeggero seduto, insieme alla tastiera ispirata a quella di un cellulare.
Il D2 della nostra prova è il motore più piccolo per la berlina, e si tratta di un 2.0 litri a gasolio da 120 cavalli. Nonostante la potenza relativamente ridotta, la spinta c'è, grazie all'estrema elasticità del quattro cilindri; infatti riprende bene ai bassi regimi, spingendo costante fin quasi a fondo scala.
Il cambio manuale a sei rapporti è morbido e preciso negli innesti, con una corsa corta ed un impugnatura comoda.
L'impostazione relativamente rigida di telaio e sospensioni garantisce il giusto appoggio in curva, senza sbilanciarsi in un eccessivo rollio, pur mantenendosi molto composta sui tratti disconnessi. Lo sterzo e la frenata sono pronti e progressivi, permettendo una guida veloce e fluida.
Il D2 non è certo un motore pensato per le alte prestazioni, ma è più adatto al comfort e all'efficienza; i consumi si fermano infatti a 14 km con un litro in città, in cui aiuta molto lo Start&Stop, superando i 20 sull'extra urbane a velocità costante.
Il display al centro della plancia è chiaro ed intuitivo, con un menu molto ordinato in cui troviamo dati vettura, impostazioni Bluetooth, navigazione, e persino l'accesso ad Internet; lo schermo si gestisce con i tasti ed i rotori posti poco sotto; il sistema è semplice nel complesso ma non proprio intuitivo; il tutto diventa facile giocandoci un po'.
Molto bella anche l'impostazione dei tasti per direzionare l'aria del climatizzatore che ricordano il passeggero seduto, insieme alla tastiera ispirata a quella di un cellulare.
Il D2 della nostra prova è il motore più piccolo per la berlina, e si tratta di un 2.0 litri a gasolio da 120 cavalli. Nonostante la potenza relativamente ridotta, la spinta c'è, grazie all'estrema elasticità del quattro cilindri; infatti riprende bene ai bassi regimi, spingendo costante fin quasi a fondo scala.
Il cambio manuale a sei rapporti è morbido e preciso negli innesti, con una corsa corta ed un impugnatura comoda.
L'impostazione relativamente rigida di telaio e sospensioni garantisce il giusto appoggio in curva, senza sbilanciarsi in un eccessivo rollio, pur mantenendosi molto composta sui tratti disconnessi. Lo sterzo e la frenata sono pronti e progressivi, permettendo una guida veloce e fluida.
Il D2 non è certo un motore pensato per le alte prestazioni, ma è più adatto al comfort e all'efficienza; i consumi si fermano infatti a 14 km con un litro in città, in cui aiuta molto lo Start&Stop, superando i 20 sull'extra urbane a velocità costante.

Quello che sorprendono sono le dotazioni di sicurezza, con un insieme di sensori che vanno ad intervenire attivamente sulla vettura.
Per esempio, una serie di sensori posti sopra il retrovisore centrale riescono ad individuare un pedone in attraversamento o il rallentamento della vettura che procede, generando un avviso acustico e visivo e frenando in caso di emergenza.
Inoltre è disponibile l'airbag per il pedone, ovvero uno speciale cuscino che riconosce l'urto con le gambe di un pedone e si apre proteggendolo da parabrezza e montanti anteriori.
Anche sul paraurti posteriore troviamo diversi sensori che riconoscono un ciclista o una vettura in avvicinamento quando dobbiamo uscire da un parcheggio, anche perché la visibilità è limitata Dalle ridotte dimensioni del lunotto.
Il prezzo di partenza è € 23.150 per la versione in prova, sfiorando i 40.000 per il benzina da 245 cavalli con cambio geartronic.
In totale i motori disponibili sono sette: D2,D3 e D4 a gasolio, tutti da 2.0 litri con potenze di 120,150 o 190 cavalli; troviamo poi i T2, T3, T4 e T5 a benzina, con cilindrate da 1.5 o 2.0 litri e potenze tra i 122 e i 245 cavalli.
Mantenimento automatico della corsia e sensore dell'angolo cieco si pagano a parte, così come il bracciolo anteriore regolabile e il sistema di accesso e accensione senza chiave.
Matteo Pedetti
Per esempio, una serie di sensori posti sopra il retrovisore centrale riescono ad individuare un pedone in attraversamento o il rallentamento della vettura che procede, generando un avviso acustico e visivo e frenando in caso di emergenza.
Inoltre è disponibile l'airbag per il pedone, ovvero uno speciale cuscino che riconosce l'urto con le gambe di un pedone e si apre proteggendolo da parabrezza e montanti anteriori.
Anche sul paraurti posteriore troviamo diversi sensori che riconoscono un ciclista o una vettura in avvicinamento quando dobbiamo uscire da un parcheggio, anche perché la visibilità è limitata Dalle ridotte dimensioni del lunotto.
Il prezzo di partenza è € 23.150 per la versione in prova, sfiorando i 40.000 per il benzina da 245 cavalli con cambio geartronic.
In totale i motori disponibili sono sette: D2,D3 e D4 a gasolio, tutti da 2.0 litri con potenze di 120,150 o 190 cavalli; troviamo poi i T2, T3, T4 e T5 a benzina, con cilindrate da 1.5 o 2.0 litri e potenze tra i 122 e i 245 cavalli.
Mantenimento automatico della corsia e sensore dell'angolo cieco si pagano a parte, così come il bracciolo anteriore regolabile e il sistema di accesso e accensione senza chiave.
Matteo Pedetti
Ringraziamo la concessionaria Time Motors di Varese per la vettura
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